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Volume 9, numero 1

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I benefici di un congedo di maternità più lungo

Di Lucy Wards “The Guardian”
Uno studio in 18 nazioni ha dimostrato che un anno di aspettativa retribuita per le neo-mamme, non solo aumenta la salute del neonato, ma riduce in modo significativo la mortalità infantile.
Secondo quanto afferma uno studio retrospettivo internazionale, un congedo maternità più lungo per le neo-madri riduce in modo significativo la mortalità infantile.
La ricerca, prendendo in esame gli effetti dell’astensione dal lavoro sulla salute del bambino in 18 Paesi industrializzati, ha evidenziato che quest’ultima riduce il rischio di mortalità infantile (morte dei bambino sotto l’anno di età) del 2.6%.
Aumentando il congedo maternità retribuito nel Regno Unito dagli attuali sei mesi fino l’anno di età compiuto, secondo quanto emerge da questo studio, si ha una diminuzione della mortalità infantile del 6.8%.
La mortalità infantile in Inghilterra e nel Galles era di 5.2% morti su 1000 nati vivi nel 2002, secondo l’Office for National Statistics su 563.000 bambini nati in Inghilterra nel 2002/3.
Le cause dell’apparente connessione tra congedo retribuito e mortalità neonatale sono sconosciute, ma si pensa possano essere ricollegabili ad un periodo più lungo di allattamento e ad un migliore stato di salute.
La ricerca, condotta dal professor Sakiko Tanaka della Columbia University degli Stati Uniti, e pubblicata lunedì, sottolinea l’importanza di creare movimenti di opinione al fine di ottenere l’estensione della legge sull’astensione retribuita per maternità (congedo maternità).
Il governo britannico ha dichiarato di voler portare il congedo di maternità fino a nove mesi dal 2007 e si prefigge di arrivare ad un anno di congedo retribuito come diritto delle madri entro la fine del prossimo parlamento.
Le promesse dei conservatori non coincidono.
L’argomento promette di essere centrale nelle imminenti elezioni generali.
Il dibattito sulle conseguenze del congedo maternità nello sviluppo del bambino si centra sul desiderio dei genitori di trovare un equilibrio tra vita e lavoro ma lo studio aggiungerà adesso l’argomento della salute infantile.
Lo studio, pubblicato nell’Economic Journal, il giornale della Royal Economic Society, ha evidenziato che gli effetti di un congedo maternità extra sulla mortalità infantile erano significativi solo se il congedo era retribuito. Laddove non lo era, o lo era in minima parte, le madri preferivano tornare al lavoro presto e, in questa maniera, gli effetti sulla salute del bambino non c’erano, secondo quanto afferma lo studio.
La ricerca è stata condotta in modo da eliminare gli effetti di variabili tra paese e paese, come ad esempio i rapporti differenti tra spese e benefici per ogni famiglia nei congedi maternità e paternità e nei servizi familiari.
Mentre queste variabili non hanno effetti significativi nell’abbassare la mortalità infantile (dopo il primo mese di vita), ad influenzarli rimangono invece i congedi maternità.
Lo studio, che ha preso in esame le normative in fatto di licenza maternità in 18 Paesi, inclusi l’Inghilterra, gli Stati Uniti (dove il congedo maternità non è retribuito e dura la massimo 12 settimane) ed il Giappone, conclude affermando che: “ Questi risultati supportano l’ipotesi secondo cui estendere il congedo maternità aumenterebbe la salute del bambino grazie al tempo maggiore che i genitori trascorrono con il neonato”.
Uno studio in merito e pubblicato a marzo scorso, basato su statistiche americane, sostiene che un congedo più lungo aumenta anche altri fattori in termini di salute, oltre a diminuire la mortalità infantile.
L’autore associato Jane Waldfogel, professore di economia sociale ed affari pubblici presso la Columbia University, ricercatore associato presso la London School of Economics e co-editore di entrambe le ricerche, afferma che le scoperte sui congedi maternità nei paesi presi in esame sono “sorprendenti”.

 

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