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"Oggi è stato compiuto il primo passo nella giusta direzione
per favorire la
tutela del diritto alla salute delle donne e dei bambini" lo dichiara
Tiziana Valpiana, capogruppo in commissione Affari sociali e nella
bicamerale per l'infanzia, dopo l'approvazione della risoluzione, di
cui è
presentatrice, che impegna il governo a promuovere e sostenere concretamente
l'allattamento al seno - L'allattamento fa parte dei diritti umani
fondamentali di alimentazione e salute ed è ormai riconosciuto
che
l'allattamento materno reca innegabili e ben documentati vantaggi alla
salute del bambino e della madre, alla società, al sistema sanitario
e alla
promozione della salute. Sino ad oggi questa evidenza, per il governo
italiano, si era solo parzialmente trasformata in azioni concrete,
contrariamente a quanto prescritto dagli accordi internazionali e dall'
adempimento dei doveri delle istituzioni di promuovere la salute dei
cittadini, anche attraverso l'incremento di una pratica benefica come
l'allattamento materno. Con l'approvazione di questa risoluzione il
governo
si è impegnato a stabilire e quantificare obiettivi nazionali
e regionali
per l'aumento della prevalenza e della durata dell'allattamento al seno,
includendoli nel piano d'azione per l'infanzia e nei progetti obiettivo
sulla salute materno-infantile, attraverso il potenziamento dei consultori
e
la formazione di operatori socio-sanitari, ma anche attraverso una corretta
informazione che si avvalga della consulenza di gruppi e associazioni
con
riconosciute competenze specifiche nel campo dell'allattamento al seno,
valorizzandone, così, le esperienze. Oltre alle azioni dirette
- spiega
Valpiana- per il sostegno dell'allattamento al seno, il governo è
ora
impegnato anche a compiere azioni indirette che possano favorirne la
promozione. Aumentare il periodo di astensione obbligatoria o modificare
il
trattamento economico della lavoratrice nel periodo di astensione non
obbligatoria è il primo passo per permettere ad un maggior numero
di donne
di continuare l'allattamento al seno almeno fino ai sei mesi di vita
previsti dall'organizzazione mondiale della sanità. Mi auguro
-conclude
Valpiana- che il voto di oggi, che si somma alla conclusione avvenuta
in
commissione affari sociali del testo sui diritti della partoriente,
riporti
in primo piano la soggettività delle donne ed inverta la rotta
che ha
portato questo governo a favorire gli interessi del mercato a discapito
del
diritto alla salute.
Roma, 27 gennaio 2005
Commissione parlamentare per l'infanzia
Risoluzione 7-00316 Valpiana: allattamento al seno
La Commissione parlamentare per l'infanzia,
premesso che:
l'allattamento fa parte dei diritti umani fondamentali: alimentazione
e
salute;
in tutto il mondo la prima settimana di ottobre è dedicata alla
promozione
dell'allattamento materno che reca innegabili e ben documentati vantaggi
alla salute del bambino e della madre, alla società, al sistema
sanitario e
alla promozione della salute;
gli obiettivi della settimana dell'allattamento materno (SAM) sono:
aumentare la consapevolezza dell'allattamento al seno come diritto umano;
fornire informazioni sulle leggi e convenzioni che proteggono l'allattamento
a livello internazionale e nazionale; sensibilizzare l'opinione pubblica
al
rispetto, protezione, promozione e ampliamento di questo diritto in
ogni
paese;
l'atto di allattare costituisce parte essenziale della cura del bambino
e
contribuisce a una crescita salutare e a un sano sviluppo fisico e mentale;
la maggior parte dei Governi si sono dati leggi che li obbligano a
rispettare questo diritto, in ottemperanza ad accordi internazionali:
Convenzione dei diritti del bambino; Patto sui diritti economici, sociali
e
culturali; Convenzione sull'eliminazione di ogni forma di discriminazione
contro le donne; Convenzione dell'Organizzazione internazionale del
lavoro
sulla protezione della maternità; Codice internazionale per la
commercializzazione dei sostituti del latte materno;
è compito e responsabilità delle istituzioni promuovere
la salute dei
cittadini, anche attraverso l'incremento di una pratica benefica come
l'allattamento materno;
l'Organizzazione mondiale della sanità raccomanda l'allattamento
esclusivo
al seno almeno per i primi 6 mesi di vita e l'allattamento complementare
ad
altri alimenti oltre il primo anno;
i campioni gratuiti dati alle puerpere negli ospedali e i prodotti
informativi inviati di routine alle madri hanno effetti negativi
sull'allattamento e sulla salute dei bambini, con risultati devastanti
nei
paesi in via di sviluppo (il latte artificiale può arrivare a
costare il 50
per cento o più dell'introito familiare, conseguentemente viene
spesso
diluito maggiormente, contribuendo alla malnutrizione);
l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e l'UNICEF ritengono
che ogni
giorno da 3.000 a 4.000 neonati muoiano (1,5 milioni di bambini ogni
anno)
perché non sono allattati al seno;
l'UNICEF promuove l'iniziativa Ospedale Amico del Bambino affinché
i reparti
maternità diventino centri di supporto all'allattamento al seno
(l'ospedale
è certificato solo quando non accetta campioni gratuiti o a basso
costo di
sostituti del latte materno, biberon e tettarelle, e pratica i dieci
passi a
sostegno dell'allattamento di successo: solo 6 reparti in Italia hanno
ottenuto questa certificazione;
la commissione Affari Sociali il 18 ottobre 2001 ha approvato la risoluzione
Valpiana n. 7-00033 relativa all'allattamento al seno con cui impegna
il
Governo, tra le altre cose, a valutare l'opportunità di aumentare
il periodo
di astensione obbligatoria o di modificare il trattamento economico
della
lavoratrice nel periodo di astensione non obbligatoria al fine di permettere
ad un maggior numero di donne di continuare l'allattamento al seno almeno
fino ai sei mesi di vita previsti dall'organizzazione mondiale della
sanità;
il ministero della salute, in risposta all'interrogazione 4-04040 Valpiana
del 3 ottobre 2002 ha informato di aver stipulato una convenzione con
l'Istituto superiore di sanità per un progetto di promozione
dell'allattamento al seno (incremento della percentuale di allattamento
al
seno al terzo, sesto e dodicesimo mese) per una campagna
educativo-informativa rivolta alle mamme, alle donne e ai professionisti
coinvolti nell'assistenza alla gravidanza, al parto e al puerperio;
dai risultati dell'indagine ISTAT (pubblicati nel quaderno-informazioni,
n.
23-2002, «Il percorso della maternità: gravidanza, parto
e allattamento al
seno») su donne che hanno avuto figli nel periodo 96-2002 risulta
che l'81
per cento ha allattato al seno il proprio bambino (di cui il 24 per
cento
solo fino a tre mesi e solamente il 27 per cento per più di 6
mesi) ma che
solo il 58 per cento lo ha fatto in modo esclusivo (con una drastica
riduzione, quindi, a poco più del 20 per cento di bambini allattati
con solo
latte materno senza integrazioni con altri liquidi o alimenti);
lo studio ISTAT mette in evidenza significative differenze territoriali
(solo il 60 per cento in Sicilia e Calabria), di titolo di studio (84
per
cento tra quante hanno conseguito un diploma o una laurea, rispetto
al 72
per cento di chi ha conseguito la licenza dell'obbligo), dell'impegno
lavorativo (le occupate - 83 per cento - allattano di più delle
casalinghe -
78 per cento), del parto spontaneo (83 per cento rispetto al 76 per
cento di
donne che hanno avuto un cesareo), della partecipazione a corsi di
preparazione al parto (86 per cento);
nel 2002 l'Assemblea Mondiale della Sanità e il Comitato Esecutivo
dell'UNICEF hanno sottoscritta all'unanimità la Strategia Globale
per
l'Alimentazione dei Neonati e dei Bambini per cercare di risolvere i
problemi di malnutrizione e sovrappeso attraverso la promozione
dell'allattamento esclusivo al seno fino a sei mesi e la prosecuzione
fino a
due anni, con l'aggiunta di alimenti complementari sani e nutrienti,
sostenendo che gli accordi commerciali e le priorità delle organizzazioni
economiche mondiali non dovrebbero scavalcare i bisogni delle madri
e dei
bambini e che i Governi devono tenere fede ai loro impegni per l'attuazione
del Codice Internazionale per la Commercializzazione dei Sostituti del
Latte
Materno,
impegna il Governo:
a manifestare maggiore impegno politico nel difendere, promuovere
e
sostenere l'allattamento materno;
a stabilire e quantificare obiettivi nazionali e regionali per l'aumento
della prevalenza e della durata dell'allattamento al seno;
ad includere tali obiettivi nel futuro piano d'azione per l'infanzia
e nei
relativi progetti obiettivo sulla salute materno-infantile;
a promuovere la formazione degli operatori socio-sanitari per il
raggiungimento di tali obiettivi;
ad attivare sistemi di monitoraggio nazionale e regionali per seguire
nel
tempo, attraverso definizioni standardizzate in campo internazionale
e
convalida internazionale, l'andamento dell'allattamento e le attività
di
promozione alla nascita, alla dimissione dall'ospedale, e in età
successive;
ad avvalersi per le campagne di promozione della consulenza
multidisciplinare di gruppi e associazioni con riconosciute competenze
specifiche nel campo dell'allattamento al seno;
a riconoscere, valorizzare e sostenere le esperienze e le competenze
specifiche delle organizzazioni di auto-aiuto e di preparazione e sostegno
alla maternità operanti da anni in molte regioni per la diffusione
dell'allattamento al seno;
ad aumentare il periodo di astensione obbligatoria o di modificare il
trattamento economico della lavoratrice nel periodo di astensione non
obbligatoria al fine di permettere ad un maggior numero di donne di
continuare l'allattamento al seno almeno fino ai sei mesi di vita previsti
dall'organizzazione mondiale della sanità;
ad incrementare la rete dei consultori familiari come previsto dalle
leggi
in vigore;
a vigilare che tutte le regioni e le province autonome abbiano proceduto
all'applicazione della circolare n. 16/2000;
a promuovere e a finanziare con fondi pubblici programmi e iniziative
per
l'allattamento materno (per esempio l'iniziativa «Ospedali Amici
dei
Bambini», gruppi e associazioni di auto-aiuto e promozione
dell'allattamento, linee telefoniche dedicate, eccetera);
ad attuare la prevista campagna educativo-informativa rivolta a mamme,
donne
e professionisti, tenendo conto nell'attuazione delle strategie dei
risultati dello studio ISTAT.
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